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Dichiarare o non dichiarare? L'importanza crescente dei disclaimer nell'affiliazione

Scritto da Caterina Poppi In data 3 tempo di lettura

Dichiarare o non dichiarare? E' questa la questione che sempre più blogger e influencer, ma non solo, devono affrontare.
lente di ingrandimento su foglio

L'espansione dell'influencer marketing sta ponendo nuovi interrogativi ai diversi player del mercato. In una lettera della Federal Trade Commission (FTC) americana, i publisher sono stati ammoniti e incoraggiati a dichiarare esplicitamente alla loro audience l'esistenza di qualsivoglia rapporto commerciale/lavorativo legato alla sponsorizzazione di un particolare prodotto, specialmente su Instagram.  

Si può leggere che "se esiste un collegamento tangibile tra uno sponsor e chi pubblicizza il prodotto - in altre parole, un legame che possa andare ad intaccare la credibilità che i consumatori hanno verso quel testimonial - questo dovrebbe essere dichiarato in maniera esplicita e chiara[...]Parliamo di relazioni a livello di business, ma anche famigliari, favoritismi e accordi in cambio di merce gratuita. La guida dell'FTC dichiara inoltre chiaramente che devono essere gli influencer stessi ad informare l'azienda delle loro responsabilità in questo senso."

Facendo riferimento agli influencer, l'FTC ha fatto capire di essere al passo con gli ultimi trend del momento, e di sapere il fatto suo in materia di content marketing.

Questi consigli sono solo gli ultimi di una lunga serie, anche gli enti interni dei singoli stati infatti si sono mossi in questa direzione, allertando il mondo del digital e ricordando l'obbligo di essere trasparenti con i propri consumatori. Nel nostro paese,ad esempio, l'Antitrust ha dato un giro di vite sulla pubblicità occulta, vietata dal Codice del Consumo. Inviando lettere di moral suasion ad alcuni dei nostri principali influencer e ai brand si è espressamente vietato questo tipo di attività, in particolare sui social media.

Molti influencer e affiliati si impegneranno così ad assicurare visibilità e appoggio a quei prodotti e brand che effettivamente apprezzano, anzichè farsi influenzare dalla promessa di gadget, omaggi e pagamenti vari. Essere onesti porterà in ultima istanza la fiducia da parte della propria audience.

In Aprile la Advertising Standards’ Agency (ASA) inglese ha rilasciato un'ulteriore guida, insieme al  Code of Advertising Practice (CAP), sull'affiliate marketing. Non è la prima volta che l'ente più importante in materia di regolamentazione della pubblicità si interessa al nostro canale;  già alcuni anni fa infatti un gruppo di network d'affiliazione (tra cui Awin) aveva spiegato all'ASA come funziona l'affiliate marketing e i punti più sensibili da tenere monitorati.

La natura così variegata dell'affiliate marketing fa sì che ci siano diversi media che necessitano tutti di differenti soluzioni. Pensiamo a un tweet e al limite di 140 caratteri ad esempio: che tipo di avviso dovrebbe dare un publisher che pubblicizza le sue offerte su Twitter? Nella guida si legge che "dato lo spazio limitato, sarà sufficiente etichettare il contenuto con la parola 'Ad' o simili, così da specificare chiaramente che si tratta di pubblicità."

I siti internet invece offrono molto più spazio per sperimentare diverse soluzioni: "seppur non sia un obbligo contenuto all'interno del CAP, tutti gli affiliate marketer dovrebbero scegliere di spiegare la natura della relazione tra loro e l'azienda, dichiarando che ricevono una piccola percentuale sulle vendite generate grazie a codici sconto, link etc." 

E a proposito di questo ultimo punto possiamo dire che Awin già quattro anni fa ha deciso di aiutare i suoi publisher in questo senso, lanciando un one page websitePaid for Advertising

Con un tono semplice e colloquiale abbiamo spiegato come e perchè un contenuto spesso si lega a rapporti di natura commerciale. Il nostro intento era spiegare il ruolo di internet quale intermediario che facilita la nascita di contenuti gratuiti e di qualità per la sua audience.

Forse il sito necessita di una revisione, ma lo scopo è chiaro. Molti dei nostri affiliati hanno scelto di inserire un rimando al portale, in questo esempio uno dei nostri publisher l'ha fatto all'interno della sua sezione 'About'.

Se lavorate in un mercato in cui tutto questo non è ancora considerato un problema, sappiate che è probabile che presto le cose cambino. Col passare del tempo infatti serviranno regole sempre più formali e di volta in volta universali.

Dobbiamo quindi lavorare congiuntamente per stabilire nuovi standard e soluzioni così da far adottare a tutti gli affiliati lo stesso approccio.

Tutto questo farà aumentare il senso di consapevolezza dei consumatori e, nel fare ciò, aumenterà di conseguenza la reputazione dell'intero settore dell'affiliazione.

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